Gianni Versace e Andy Warhol, moda e arte nell’iconica sfilata del 1991

Gianni Versace amava l’Arte e amava la Moda ed entrambe erano per lui una ragione di vita, per questo nelle sue collezioni è riuscito ad unire la moda e l’arte come pochi hanno saputo fare, con una facilità sorprendente. Le sue creazioni superano i decenni senza invecchiare e il suo stile rimane unico e inimitabile.

Appassionato di arte e cultura antica tanto da scegliere la medusa come simbolo, Versace riesce a fondere questa passione con il mondo contemporaneo, la moda, l’arte e la cultura pop con risultati che stupiscono ancora oggi.

E di cultura pop non si può parlare senza pensare a Andy Warhol, amato, odiato, discusso è senza dubbio il simbolo più pop di questa corrente. Il legame tra i due personaggi nasce durante uno dei primi viaggi a New York, quando Gianni Versace rimase colpito dalla personalità di Warhol e dalla forte influenza che aveva creato e lasciato in eredità nella metropoli americana.

Versace Spring-Summer 1991: la collezione Pop Art e l’abito Marilyn

Colpito dalla cultura di Warhol e dalla forza della sua peronalità, nella sfilata Spring Summer 1991 Versace decide di stupire tutti creando una collezione destinata a diventare iconica.
Mettendo da parte l’estetica barocca e le influenze della magna Grecia, lo stilista si lascia ispirare dalle immagini pop create da Andy Warhol a partire dagli anni ’60 e da altri artisti per dare vita a capi magici, tra cui il risultato più celebre è l’abito Marilyn.

In questa creazione, che possiamo considerare una vera opera d’arte entrata a far parte della collezione permanente del Met Museum di New York, le serigrafie di Marilyn Monroe idetate da Warhol compaiono su un lungo abito da sera incorniciate da cristalli e affiancate alle immagini, sempre pop, di James Dean. Anche la tecnica è ragguardevole: mentre le stampe si producevano in quadricromia, Versace è stato il primo a lavorare con diciotto colori, a volte addirittura venti, per rendere le sue stampe ancora più sorprendenti.

Marilyn Monroe è solo una delle numerose fantasie pop, come la copertina Vogue e Betty Boop, ad entrare nella storia della moda grazie alla sfilata Versace primavera-estate 1991.

Non solo abiti da sera ma anche completi da lavoro e outfit per il tempo libero vengono disegnati con fantasie pop, creando una collezione brillante ed esuberante che rispecchia la personalità di quel mondo a cavallo tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta, dove tutto nella moda sembra vivere di creatività, sfarzo e glamour. Non è un caso che Gianni Versace sia considerato anche l’inventore della top-model intesa in senso moderno, non solo come modella ma anche icona della sfilata e simbolo di uno stile di vita.

La collezione ha avuto così tanto successo da essere stata ripresa più volte. Nella collezione Tribute del 2018 Donatella Versace omaggia alcune delle creazioni più note dal fratello fra cui l’abito Marilyn Versace Warhol che è indossato con stivali e borsa abbinata.

Andy Warhol e la sua influenza sulla moda

Negli anni ’60 Andy Warhol fu uno dei primi artisti pop a trasformare il suo lavoro in moda, quando iniziò a stampare i suoi disegni su abiti destinati alla vendita ma erano creati come pezzi unici per le donne della società di New York che li indossavano alle aperture delle gallerie, promuovendo così il suo lavoro di artista. Celeberrimo il souper dress, un abito in carta usa e getta serigrafato con l’immagine della Campbell’s soup cans realizzata nel 1962.
Questa immagine è stata ripresa, in chiave sempre ironica, da Jean-Charles de Castelbajac per la sua sfilata Spring Summer 1984.

L’influenza del maestro della pop art sulla moda è anche indiretta, quando le sue opere non influenzano direttamente si può comunque riscontrare l’ispirazione delle sue idee in alcune collezioni diventate iconiche.Nel 2014 Jeremy Scott per Moschino riprende l’idea del consumismo con una sfilata ispirata dal tema Mc Donald’s usando ironicamente la M della catena fast-food come M di Moschino. Sempre nel 2014 Diane Von Furstenberg, inventrice del wrap dress e amica storica di Andy Warhol, ne porta in passerella alcune immagini fra cui alcune varianti dei famossimi Flowers del 1964.

(fonte foto Vogue, Pinterest)

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